Concerto di flauto e chitarra a Bucarest
“Napoli dal Barocco al Neoclassico. Musica, Arte, Architettura della tradizione partenopea - un originale concerto del Duo Salvatore Lombardi (flauto) – Piero Viti (chitarra), ospitato il 15 maggio dallIIC di Bucarest
România Internațional, 17.05.2019, 10:33
“Napoli dal Barocco al Neoclassico. Musica, Arte, Architettura della tradizione partenopea” è il titolo di un originale concerto ospitato il 15 maggio dall’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest eseguito dal Duo Salvatore Lombardi (flauto) — Piero Viti (chitarra) con una presentazione e una proiezione di immagini a cura dell’architetto Agostino Bossi. Si tratta di un originale progetto che vuole coniugare la produzione dei musicisti legati alla celebre Scuola Musicale Napoletana nel periodo storico che va dal ‘700 ai primi decenni dell’800 con le Arti e l’Architettura di quel periodo a Napoli.
Con due soli strumenti — flauto e chitarra — Salvatore Lombardi e Piero Viti riescono a manifestare l’intensità e i sensi di un’intera orchestra sinfonica — come ci ha dichiarato l’architetto Agostino Bossi, l’ideatore del progetto, dopo il concerto che ha riscosso un grande successo a Bucarest.
Il chitarrista Piero Viti, vincitore di numerosi concorsi nazionali ed internazionali, tiene da anni acclamati concerti in Italia e all’estero, è docente titolare di chitarra presso il Conservatorio di Benevento dove è anche ideatore e coordinatore artistico della manifestazione “Autunno Chitarristico” e del Convegno dedicato a Ferdinando Carulli.
Salvatore Lombardi è definito dalla critica come “l’uomo che dà voce al flauto in Italia”, un artista complesso che affianca alla carriera concertistica, quella di didatta e direttore artistico di iniziative flautistiche di livello internazionale. Ha partecipato a numerosi eventi anche in Romania.
Nell’intervista a Radio Romania Internazionale, Agostino Bossi ha parlato di questo progetto originale e di come è nata l’idea di proporlo all’IIC di Bucarest, mentre Piero Viti e Salvatore Lombardi ci hanno raccontato del programma, dell’incontro con la Romania, ma anche dell’accoglienza del pubblico romeno.