Colours of Bucovina, in mostra a Parigi
Il Centro Europeo di Cultura e Gioventù per l’UNESCO Nicolae Balcescu di Bucarest, in partenariato con l’Istituto Culturale Romeno e l’Associazione Art&Heritage, invitano il pubblico alla mostra d’arte contemporanea Colours of Bucovina. L’evento si terrà il 2 novembre, dalle ore 19.00, alla sede dell’Istituto Culturale Romeno di Parigi (1 rue de l’Exposition). La mostra rinisce lavori di 41 artisti provenienti dai 13 Paesi partecipanti al progetto, tra cui Romania, Italia, Moldova, Ucraina, R.Ceca, Bulgaria, Slovenia o Turchia.
Iuliana Sima Anghel, 28.10.2017, 15:50
Il Centro Europeo di Cultura e Gioventù per l’UNESCO Nicolae Balcescu di Bucarest, in partenariato con l’Istituto Culturale Romeno e l’Associazione Art&Heritage, invitano il pubblico alla mostra d’arte contemporanea Colours of Bucovina. L’evento si terrà il 2 novembre, dalle ore 19.00, alla sede dell’Istituto Culturale Romeno di Parigi (1 rue de l’Exposition). La mostra rinisce lavori di 41 artisti provenienti dai 13 Paesi partecipanti al progetto, tra cui Romania, Italia, Moldova, Ucraina, R.Ceca, Bulgaria, Slovenia o Turchia.
Nel 2009, il Centro Europeo Culturale Giovanile Nicolae Balcescu ha organizzato la Carovana Culturale I colori della Bucovina, per sostenere l’inserimento del Monastero di Sucevita nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, spiega nella presentazione la direttrice generale del Centro, Alexandra Dobre.
Nell’anno successivo, Sucevita fu inserita nella lista del Patrimonio dell’UNESCO come estensione del sito delle Chiese affrescate del nord della Moldavia. Dal 2009 ad oggi, la comunità internazionale affiliata all’UNESCO ha promosso tutt’una serie di iniziative culturali ed educative nell’ambito del progetto I colori della Bucovina, godendo di una grande popolarità tra i giovani, aggiunge ancora Alexandra Dobre.
Il patrimonio culturale romeno è riuscito, tramite un’espressione simbolica, ad aggiudicarsi un posto importante sulla mappa della cultura universale, sottolinea, da parte sua, il vicepresidente dell’Istituto Culturale Romeno, Mirel Talos.
Quando un gruppo di persone si unisce attorno a ideali comuni, ha tutte le chance di costruire una comunità socio-politica e, perchè no, generare una cultura con le proprie peculiarità. Così sono andate le cose nella Moldavia dei secoli XV e XVI. Al confine tra i regni dell’Europa e i popoli tribali dell’Asia, la Moldavia medioevale venne fondata nel XIV secolo e riuscì in breve tempo a sviluppare una cultura che oggi inserisce nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO un gruppo di 8 monumenti, spiega padre Gabriel Herea, il parroco della Chiesa di Patrauti, in provincia di Suceava, costruita nel 1487 dal principe moldavo Stefano il Grande, che regnò dal 1457 al 1504.
La Chiesa Santa Croce di Patrauti è il più vecchio luogo di culto conservato tra quelli fondati dal principe Stefano. E’ anche la più vecchia chiesa ortodossa monumento UNESCO in Romania, nel cui patrimonio è stata inserita nel 1993, la più vecchia chiesa costruita in stile moldavo e anche la chiesa con i più antichi affreschi interni ed esterni della Moldavia.