Cinema, letteratura, musica e arte
Una carrellata tra i numerosi eventi culturali organizzati in questo periodo a Bucarest a Cluj, con una sosta finale a Roma
România Internațional, 25.05.2019, 07:00
Tra i numerosi eventi culturali organizzati in questo periodo nella capitale romena, cè anche una proiezione speciale della copia restaurata del film “La dolce vita” di Federico Fellini. L’evento è ospitato questa sera dalla Cinemateca Eforie di Bucarest ed è organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura nell’ambito della seconda edizione della rassegna “Fare Cinema” promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. La rassegna si svolge nella settimana tra il 20 e il 26 maggio 2019 ed è dedicata ai molteplici “mestieri del cinema”, cioè a tutte quelle professionalità – attori, registi, sceneggiatori, direttori di fotografia, scenografi, compositori, costumisti, truccatori, montatori, effetti speciali etc. – che compongono la complessa macchina della produzione cinematografica. Il pubblico di Bucarest avrà quindi l’occasione di vedere o di rivedere un film classico di grande valore e si immergerà nella vita romana accanto a Marcello Mastroianni, Anita Ekberg ed Anouk Aimée. La proiezione de La Dolce Vita” in versione restaurata è stata possibile anche grazie alla Cineteca che Bologna che ha prestato il film e alla Cinemateca Eforie di Bucarest, co-organizzatore dell’evento.
Il 23 maggio, la Libreria Pavesiana di Bucarest ha ospitato la presentazione del libro “Zero Positivo”, alla presenza dell’autrice Cristina Marginean Cocis, professoressa e collaboratrice dell’Università di Udine, Sezione di lingua e letteratura romena. Si tratta di un romanzo autobiografico in cui la giovane protagonista trova la forza di combattere contro la malattia in nome della vita che porta in grembo. Viene aiutata dal riemergere dei ricordi di un padre molto amato e che, durante la dittatura di Ceausescu, aveva saputo proteggere la propria famiglia dalle violenze e dai soprusi. È un percorso che piano piano cresce in intensità, energia e luce; un messaggio che acquista man mano sempre maggior potenza fino a divenire un liberatorio inno alla vita. Nata a Timisoara, nel 1976, l’autrice ha avuto sin da piccola la passione per l’insegnamento e per la lettura. Vive in Italia dal 2001 e questo suo primo romanzo nasce dalla terribile esperienza di una malattia fulminante che mette a rischio la sua vita e quella del suo secondogenito. Trova quindi nella scrittura la forza per scavare dentro di sé e per far riemergere e valorizzare le paure, ma anche la felicità dell’infanzia.
Nel 25mo anno di esistenza, il primo club di jazz fondato a Bucarest dopo la rivoluzione del 1989, Green Hours, invita il suo pubblico all’11ma edizione del festival Green Hours Jazz Fest. L’evento si svolge dal 23 al 26 maggio e vede partecipare più di 20 artisti di più Paesi. Grazie al contributo dell’IIC di Bucarest, dal programma non è mancata la partecipazione italiana. Il 24 maggio, sono saliti sul palco Antonio Raia (sax tenore e composizione) e Renato Fiorito (fonico e compositore elettroacustico). Antonio Raia è un giovane musicista e improvvisatore napoletano al primo album con “Asylum”, pubblicato a novembre 2018. “Asylum” è anche il titolo del concerto tenuto a Bucarest, seguito il 26 maggio dalla partecipazione, a Torino, all’evento “Jazz is Dead”.
Continuiamo con il cinema è andiamo a Cluj Napoca, dove dal 31 maggio al 9 giugno si svolge Transilvania International Film Festival, giunto quest’anno alla 18ma edizione. Sei sono i film italiani in programma quest’anno: “Il Conformista” (di Bernardo Bertolucci), “Notti Magiche” (di Paolo Virzì), “Menocchio” (di Alberto Fasulo), “Storia di B. La scomparsa di mia madre” (di Beniamino Barrese), “Il Sindaco” (di Claudio Canepari) e “Non ci resta che il crimine” (di Massimiliano Bruno). Quest’anno, l’Istituto Italiano di Cultura è partner del Festival.
Sempre a Cluj è stato pubblicato il bando della nona edizione del Premio Marian Papahagi. Il premio, istituito alla memoria dellitalianista e professore Marian Papahagi (1948-1999), viene assegnato ogni due anni, alla metà di ottobre per realizzazioni culturali notevoli che hanno come oggetto qualsiasi aspetto della cultura e della civiltà italiana (letteratura, linguistica, critica letteraria, storia, politica, arte). Le candidature saranno valutate da una giuria internazionale formata da personalità romene e italiane. I candidati devono inoltrare, in formato elettronico, una dichiarazione di candidatura, un CV in romeno e italiano, l’opera (pubblicata negli ultimi 5 anni) o le opere (nel caso dell’intera attività) con cui si iscrivono in gara all’indirizzo culturaitclujro@gmail.com. La scadenza per la presentazione delle candidature è il 31 luglio. L’iniziativa è promossa dall’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest e dal Centro Culturale Italiano di Cluj, in collaborazione con l’Università Babes-Bolyai, sotto il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Romania.
E andiamo ora a Roma, dove l’Accademia di Romania in Roma, con il sostegno dell’Istituto Culturale Romeno e sotto il patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia, inaugura il 31 maggio, la diciassettesima edizione della mostra internazionale d’arte contemporanea Spazi Aperti. La mostra sarà esposta fino al 12 giugno in spazi insoliti (dai giardini alle botteghe degli artisti, dalle gallerie dello scantinato ai corridoi monumentali) che l’Accademia di Romania apre proprio per quest’evento. La manifestazione, già da sedici anni tra gli appuntamenti d’arte contemporanea più attesi da critici, collezionisti e pubblico, ospiterà opere di artisti internazionali residenti in accademie e istituti culturali a Roma. Attraverso più di 20 opere darte, videoproiezioni, installazioni e scultura, la mostra approfondisce ed esplora la connessione tra lessere umano, lo spazio e il contesto in cui l’umanità si manifesta. Tra gli artisti che partecipano a Spazi Aperti XVII ci sono residenti di: Accademia di Danimarca, The British School of Rome, Real Academia de España, Accademia Tedesca Roma, Institutum Romanum Finlandiae e Accademia di Romania in Roma. Come di consueto, il programma prevede anche una serie di eventi connessi, tra cui un recital di percussioni all’inaugurazione, organizzato dall’Accademia di Romania in Roma e dal Conservatorio di Musica “Santa Cecilia” di Roma nell’ambito della stagione EUROPA IN MUSICA. Non mancherà una tavola rotonda dal tema “Il Futuro del Potere Collettivo nelle arti e nella ricerca artistica” volta a stimolare lo scambio di idee tra gli artisti in mostra e il pubblico invitato. In simultanea con Spazi Aperti, lAccademia di Romania in Roma ospiterà il Festival del cinema romeno “Sulla cresta dell’onda” con proiezioni di film dal 6 al 9 giugno. Per l’occasione, il pubblico presente al festival sarà invitato a fare una visita guidata negli spazi della mostra.