Caisă, il miglior documentario all’Astra Film Festival e ai Premi Gopo
Caisă, il documentario del regista Alexandru Mavrodineanu, presentato in prima mondiale al TIFF 2018, ha vinto, lanno scorso, il Premio al miglior film alla sezione romena dellAstra Film Festival.
România Internațional, 05.05.2019, 18:50
Caisă, il documentario del regista Alexandru Mavrodineanu, presentato in prima mondiale al TIFF 2018, ha vinto, l’anno scorso, il Premio al miglior film alla sezione romena dell’Astra Film Festival. Ha vinto un nuovo premio al Galà dei Premi Gopo, quando è stato designato il miglior documentario del 2018. “Caisă svela una prospettiva commovente sulla società romena, mettendo in primo piano un uomo che non si lascia cogliere dal cinismo generale e offre ad alcuni giovani un rifugio e una chance”, è stata la motivazione della giuria dell’Astra Film Festival.
La pellicola racconta in maniera accattivante sia la relazione imprevedibile tra un allenatore di pugilato e il suo miglior allievo, che le lotte fuori dal ring. In una palestra nelle periferie di Bucarest, un allenatore di pugilato (Dumitru Dobre) a fine carriera lavora per trasformare un gruppo di bambini di ambienti disagiati in campioni. Deluso, ma perseverante, l’allenatore Dobre mette le sue speranze in un ragazzino di 13 anni di grande talento soprannominato Caisă (Cristian Palcuie). Abbiamo parlato con il regista Alexandru Mavrodineanu di come è arrivato a questa storia commovente e umana, di cosa vuol dire realizzare un documentario da zero, senza equipe o finanziamento e di come una storia che conosci per caso, arriva ad essere la tua storia.
Alexandru Mavrodineanu ci ha detto come è stato accolto il suo documentario: “E’ stato letto in più chiavi, cioè alcuni spettatori hanno visto in primo luogo il dramma sociale, ma sono contento che gran parte del pubblico abbia percepito il documentario come una storia umana, così come l’ho pensato anch’io. Come omaggio a quei piccoli e anonimi eroi che esistono accanto a noi e fanno il loro lavoro ogni giorno. Queste persone sono per me una fonte di ispirazione e ogni volta che penso di fare un film mi muovo in questa direzione. Un eroe del genere è per me il maestro Dobre, il protagonista di questo film.”
Alexandru Mavrodineanu ha iniziato il lavoro a questo documentario nel 2013, quando aveva appena finito “Birdman”, una storia che parla di “Mami” Mihăiță Nicolae che vuole vincere per la decima volta il campionato nazionale di volo in aliante. Non aveva allora in piano alcun film nuovo, però cambiando palestra ha incontrato il maestro Dobre e il suo allievo, Caisă. Inizialmente, Alexandru Mavrodineanu aveva costruito la trama puntando su Caisă perché voleva raccontare una storia sul superamento della propria condizione. Dopo 350 ore di lavoro e un anno di montaggio, si è reso conto di andare in una direzione sbagliata e che il vero protagonista del film era, infatti, l’allenatore. Colui che si impegna e rischia ogni volta di perdere tutto quello che ha costruito, perché Caisă non è il primo suo allievo che decide un giorno di rinunciare al pugilato.
Alexandru Mavrodineanu: “Ho conosciuto Dobre e Caisă proprio il primo giorno in cui avevo cambiato palestra. Loro mi hanno incantato e mi hanno determinato a buttarmi in quest’avventura, senza sapere come avrei trovato finanziamento oppure un’equipe per poter fare il film. Ma il rapporto tra di loro mi ha talmente accattivato che ho deciso di prendere la telecamera e cominciare a riprenderli. Dopo i primi giorni mi sono reso conto che anche la telecamera li amava, una cosa indispensabile per un documentario. Cioè puoi avere una storia meravigliosa, ma se i personaggi non riescono a trasmettere un’emozione, non basta. È stata un’impresa a volte difficile, ho trascorso molto tempo con loro e spesso mi rendevo conto che stavo riprendendo qualcosa che non avrei potuto utilizzare nel film, ma ero diventato quasi ossessivo. Il film è costruito su una struttura drammaturgica che ritroviamo piuttosto nei film di finzione e credo che questo sia stato un motivo in più per essere apprezzato dal pubblico. L’ho pensato così, anche se si tratta di un documentario, perché non basta presentare i personaggi e la loro storia. I personaggi possono essere tra i più forti, ma devi trovare anche una trama che possa attrarre lo spettatore.”
Alexandru Mavrodineanu ha realizzato più documentari e cortometraggi, ma afferma che nessuno ha suscitato le reazioni che ha suscitato “Caisă”: “Questo film ha determinato reazioni che nessuno dei miei altri film ha destato, e che sono state generate da diversi aspetti del film. Mi sono reso conto che questo documentario ha la qualità di emozionare e di svegliare nella gente i migliori sentimenti. E questo mi riempie di gioia. Noi registi, siamo contenti quando riceviamo recensioni positive, si parla del nostro film anche nel mondo del cinema, otteniamo chance di fare un altro film. Però il vero motivo per cui facciamo un film è per raggiungere il pubblico, vogliamo che i nostri film abbiano impatto.”