“Between Revolutions”, di Vlad Petri, nella sezione Forum della Berlinale
Tra rivoluzioni / Between Revolutions, il film del regista Vlad Petri, viene presentato nella sezione Forum della Berlinale, che si svolge dal 16 al 26 febbraio.
Corina Sabău, 18.02.2023, 10:31
“Tra rivoluzioni” / “Between Revolutions”, il film del regista Vlad Petri, viene presentato nella sezione Forum della Berlinale, che si svolge dal 16 al 26 febbraio. Realizzato con materiali d’archivio, il film racconta le vite e i destini di due donne, Maria e Zahra, la prima romena, l’altra iraniana, amiche e colleghe di facoltà all’Università di Medicina di Bucarest negli anni 70. Nel 1979, quando la possibilità di un cambiamento politico in Iran diventa una certezza, Zahra torna nel suo Paese e partecipa alla rivoluzione, lontana dalla sua amica. Nei 10 anni successivi, il loro unico modo di comunicare è tramite lettere. Nella cornice delle due rivoluzioni, le loro parole descrivono la lotta delle donne per farsi sentire, raccontano società che stanno attraversando cambiamenti radicali e un’amicizia che non può essere distrutta.
Il regista Vlad Petri ha utilizzato immagini e documenti d’archivio, ma anche elementi di finzione, creando un lungometraggio ibrido, che abbina il documentario alla finzione. “Per me è un film che parla di un passato recente, con effetti fortissimi sulla realtà immediata. E’ un film che presenta una storia soggettiva, al femminile, su due Paesi e società che si trovano a migliaia di chilometri e che hanno sperimentato sistemi politici inediti, in cui la gente è stata gradualmente ammaccata da apparati politici repressivi. E’ un film attuale, che entra in dialogo con le proteste avvenute in Iran negli ultimi mesi, dove le donne stanno lottando per i loro diritti e desiderano una società equa, come volevano anche nel 1979”, afferma il regista Vlad Petri.
“Comincerei con ciò che ho detto a proposito degli attuali conflitti in Iran. Infatti, ho cominciato a lavorare a questo film tre anni fa, in un momento in cui non c’erano tante proteste. E’ una coincidenza il fatto che adesso, nel momento in cui lanciamo il film, siano in corso forse le proteste più impressionanti in Iran dopo la Rivoluzione Islamica del 1979, e allo stesso tempo forse le più impressionanti proteste di tutto il Medio Oriente. Mi riferisco anche al fatto che al momento si svolge una prima rivoluzione portata avanti da donne in Iran, una cosa incredibile per quella regione. Quanto al mio interesse per argomenti politici, è vero che sono appassionato dell’Est europeo e del Medio Oriente, ho anche viaggiato in Iran e in altri Paesi della regione, e il film è stato costruito così, da varie prospettive. Un ruolo importante l’hanno avuto anche le chiacchiere con mia madre, che ha studiato medicina e mi ha raccontato degli studenti dell’Oriente che venivano a studiare in Romania. Io sono nato nel 1979, l’anno della Rivoluzione Islamica. Questa storia è stata costruita su più livelli e ho trovato legami, somiglianze, ma anche differenze tra la Rivoluzione Islamica e quella anti-comunista che ha avuto luogo in Romania, nel 1989. E mi è sembrato interessante sondare questo terreno e discutere di speranze, ottimismo, del desiderio di un cambiamento radicale. Perché entrambe le rivoluzioni hanno portato dei cambiamenti radicali e io continuo a credere che sono, forse, le più importanti rivoluzioni dello scorso secolo.”
Le lettere presenti nel film sono scritte da Lavinia Braniște e sono ispirate ad alcune lettere conservate negli archivi della Securitate, la polizia politica del regime comunista, e alle poesie di due importanti scrittrici di Romania e Iran: Nina Cassian e Forugh Farrokhzad. La scrittrice Lavinia Braniște: “Quando ho cominciato a lavorare al progetto, Vlad aveva abbastanza chiara nella mente questa storia, che includeva anche uno scambio di lettere tra i due personaggi e mi ha offerto abbastanza informazioni. Non ci conoscevano, quindi la sua proposta è stata una totale sorpresa per me, è stata qualcosa che mi ha portato fuori dalla mia zona di confort, come si dice, perché non avevo mai lavorato fino allora a un progetto come questo. Mi sono sentita lusingata, ma allo stesso tempo ero anche spaventata da questa proposta, però l’ho accettata con grande gioia. Ho dovuto passare per un lungo periodo di documentazione prima di cominciare a scrivere, perché la Rivoluzione Islamica era un tema quasi sconosciuto per me. Ho mantenuto sempre i contatti con Vlad e ci siamo consultati molto in tutte le tappe del progetto. Una coincidenza, anche mia madre ha ultimato gli studi universitari alla fine degli anni 70, quindi mi aveva raccontato anche lei alcune storie legate a quel periodo. Dagli anni 80 ho dei ricordi propri, cosicché ho avuto dei punti comuni con Vlad e abbiamo costruito insieme questa storia, di cui, alla fine, ne è rimasto poco testo. Ma, nell’insieme, il lavoro al film è stato un processo continuo e un’esperienza molto interessante per me.”
Il lungometraggio romeno “Tra rivoluzioni”/”Between Revolutions”, è uno dei 28 titoli selezionati per il programma principale della sezione Forum del Festival Internazionale del Film di Berlino tra oltre 2.000 pellicole di tutto il mondo. Nella stessa sezione, è stato selezionato anche “Mammalia”, il film di debutto nel lungometraggio di finzione di Sebastian Mihăilescu. D’altronde, molti cineasti e progetti romeni partecipano quest’anno alla Berlinale. L’attrice Judith State è stata selezionata nel programma European Shooting Stars, mentre Berlinale Talents, organizzato ogni anno durante il festival, ospita quattro giovani cineaste e un giovane cineasta: la regista e attrice Alina Șerban, l’attrice Ioana Chițu, la distributrice Oana Furdea, il critico cinematografico Dora Leu e il tecnico del suono Marian Bălan. In più, il progetto “Export Only” delle produttrici Ada Solomon e Carla Fotea partecipa alla Berlinale Market, “Spy/Master”, una serie HBO scritta da Adina Sădeanu, è stata selezionata nel nuovo programma Berlinale Series, il montatore cinematografico Cătălin Cristuțiu fa parte della giuria dei cortometraggi, mentre Radu Jude è membro della giuria della competizione ufficiale.