Art Encounters
A maggio, a Timișoara (allovest della Romania), nell'ambito del programma culturale Timișoara 2023: Capitale Europea della Cultura, è stata inaugurata la quinta edizione della Biennale Art Encounters.
Eugen Cojocariu, 01.07.2023, 10:53
A maggio, a Timișoara (all’ovest della Romania), nellambito del programma culturale “Timișoara 2023: Capitale Europea della Cultura”, è stata inaugurata la quinta edizione della Biennale “Art Encounters”, “My Rhyno is not a Myth”. Lattuale edizione è dedicata allintersezione tra arte, scienza e finzione, esplorandone il loro potenziale di recuperare la realtà come rete di processi complessi. La biennale si svolge in 15 spazi inediti di Timișoara, attivando un numero di 23 spazi attraverso eventi, spettacoli, proiezioni e conferenze. Più di 60 artisti provenienti da 20 Paesi sono presenti alla Biennale Art Encounters.
Allapertura della biennale, Eugen Cojocariu ha parlato con Ovidiu Șandor, presidente della Fondazione “Art Encounters”, imprenditore di Timișoara e uno dei più conosciuti collezionisti darte contemporanea: “Si tratta della 5a edizione della Biennale “Art Encounters”, un progetto avviato dalla Fondazione “Art Encounters” già dal 2015, un progetto che cerca di sostenere, in primo luogo, l’arte contemporanea romena, sia attraverso il sostegno offerto soprattutto ai giovani artisti nel poter creare opere speciali per la Biennale, ma soprattutto, nel creare questo quadro in cui larte romena contemporanea, larte contemporanea dellEuropa orientale entrano in un dialogo diretto con larte internazionale. Una serie di eventi che, oltre alle mostre, include convegni e performance, un fittissimo programma di mediazione e così via. Anche nellarte contemporanea, come in molti altri campi culturali, la Romania ha una serie di artisti molto talentuosi e creativi, ma questi artisti hanno bisogno di quanti più contesti organizzati possibili in cui possano esporre, essere visibili, entrare in dialogo con artisti internazionali, con curatori, collezionisti, con istituzioni darte contemporanea del Paese e del mondo. Ed è quello che stiamo cercando di fare, costruire una tale piattaforma di dialogo con larte contemporanea”.
Ovidiu Șandor ci ha parlato del team curatoriale e del processo di selezione degli artisti: “Come per ogni edizione, abbiamo invitato un curatore, stavolta Adrian Notz dalla Svizzera, che, a suo turno, ha suggerito di invitare un team di giovani curatrici, che in realtà sono state, tra virgolette, le sue studentesse presso la scuola curatoriale organizzata sempre da noi due anni fa. Come per ogni biennale, un processo in cui, in primo luogo, incoraggiamo il curatore o i curatori a esplorare la regione, la Romania e i Paesi circostanti, in visite in cui cerchiamo di farli incontrare con giovani artisti, artisti affermati, per capire meglio cosa sta accadendo dal punto di vista dellarte contemporanea in questa regione, di modo che la loro selezione rifletta anche leffervescenza e la diversità delle posizioni artistiche della regione. È un processo che, sicuramente, essendo già alla sua quinta edizione, è in qualche modo naturale e si sta sviluppando sempre meglio. È un processo che richiede molto tempo, richiede molto impegno. Cè un grande team dietro una biennale, dai curatori agli artisti, alle persone che si occupano della parte produttiva, alle persone che si occupano dellallestimento delle mostre, allintero team di mediatori, alle persone che si occupano di comunicazione, a quelle che si occupano della parte finanziaria, giuridica e così via. Crediamo che anche lo sviluppo di queste persone e lesperienza che accumuliamo ad ogni edizione sia qualcosa di importante. La Romania ha bisogno di più manager culturali, quanta più esperienza possibile, perché la cultura non si può solo produrre, ma va mostrata, va mediata, va promossa. E noi cerchiamo di contribuire anche a questo”.
Qual è il concept della Biennale Art Encounters” 2023? Qual è il messaggio trasmesso al grande pubblico? Ovidiu Șandor: “Arte, scienza, finzione” mi sembra un tema molto attuale. In fondo, larte e la scienza ci propongono due sistemi diversi per guardare il mondo, per guardare i problemi del mondo, il nostro potenziale futuro. E pensiamo che forse questa separazione tra arte e scienza, una separazione che è apparsa qualche centinaio di anni fa, sia forse artificiale, e infatti, il modo in cui gli artisti guardano il mondo, il modo degli scienziati di guardare il mondo sono modi complementari di comprendere i problemi che ci preoccupano. Penso che tutti ci rendiamo conto che la tecnologia sta svolgendo un ruolo sempre più importante nelle nostre vite, con il bene e il male portati dalla tecnologia. È qualcosa che gli artisti hanno notato. Penso che lintelligenza artificiale sia oggi molto attuale per tutti e una preoccupazione. Quindi penso che sia una biennale che dovrebbe essere interessante non solo per il normale pubblico dell’arte contemporanea, ma per un pubblico molto più ampio”.
Diana Marincu, direttrice artistica di “Art Encounters” ci ha fornito maggiori dettagli sugli artisti partecipanti e sulla correlazione tra arte e scienza nella Biennale “Art Encounters” 2023: “È, infatti, un puzzle tra artisti, tra diverse istituzioni, ed è molto importante che questa costellazione di partner che si affiancano a noi ad ogni edizione, diventi sempre più numerosa e ci sia un crescente interesse per larte contemporanea a Timișoara. E c’è anche una selezione molto variegata quest’anno. Abbiamo artisti con opere realizzate con vari mezzi espressivi, dallinstallazione, alla pittura, scultura, fotografia, arte video. È una biennale veramente complessa. Il curatore invitato, Adrian Notz, ha pensato a una sorta di abbinamento tra arte e tecnologia, tra arte e scienza, per dare questo messaggio al pubblico che, di fatto, questi settori offrono sempre l’uno all’altro dei modelli di comprensione, di conoscenza, di trascrizione della realtà e non è mai qualcosa di separato. Larte è sempre stata legata ad altri campi e alla vita quotidiana. È una biennale in cui vediamo molti artisti sperimentare le più recenti tecnologie e i concetti più originali, ma allo stesso tempo abbiamo anche artisti affermati che arrivano con una prospettiva che, guardando indietro, può essere reinterpretata. Penso che sia molto importante uscire costantemente dallambito del proprio settore e cercare di entrare in contatto con coloro che possono avere una conoscenza diversa da quella visiva, ma che è in ugual misura interessante.”