Appuntamenti in Italia e Romania
L'Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ha collaborato all'organizzazione del convegno La grande guerra: un impegno europeo di ricerca e di riflessione.
Gabriela Petre, 11.11.2015, 12:45
L’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ha collaborato all’organizzazione del convegno La grande guerra: un impegno europeo di ricerca e di riflessione. Docenti e storici di più di 10 Paesi hanno partecipato il 9 novembre, nella sala Verdi del complesso del Vittoriano di Roma al convegno internazionale organizzato in occasione del Centenario della prima guerra mondiale, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – Comitato storico-scientifico per gli anniversari di interesse nazionale e dall’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano – gruppi di studio esteri. Il convegno ha proposto una lettura molto originale della grande guerra, superando le impostazioni nazionalistiche o di schieramento in campo. Una prima sezione è stata dedicata ai singoli paesi, alleati, avversari, neutrali – Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Polonia, Romania, Russia, Turchia, Ungheria – nella quale studiosi di fama internazionale hanno fatto il punto sul dibattito storiografico presente nella propria nazione e sulla sua connessione in una dimensione europea. La seconda parte è stata invece riservata al coinvolgimento dell’Italia nel conflitto mondiale. In altri termini, si è parlato di come un conflitto tanto violento sia stato il punto di partenza per una politica inclusiva, all’interno dell’Europa e oltre, ma sono state affrontate anche le problematiche attuali e alcuni retaggi che frenano ancora un’efficace unità europea. Alla realizzazione dell’evento hanno collaborato diverse istituzioni culturali presenti a Roma e in Italia, tra cui anche l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. La Romania è stata rappresentata all’evento dai professori Ion Cârjă (dell’Università Babeş-Bolyai di Cluj-Napoca, vicepresidente del Gruppo romeno di studio) e Rudolf Dinu (dell’Università di Bucarest, direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, presidente del Gruppo romeno di studio).
E restiamo sempre a Venezia dove il 6 novembre lo stesso Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica ha ospitato il progetto dell’artista Beba Stoppani intitolato ll Bosco di San Francesco (Assisi) – Piattaforma d’arte per la pace e il dialogo interculturale. La serata da debuttato con una tavola rotonda intitolata Il Sacro Bosco come Harmonia Mundi, dopo di che è stato presentato il libro Uno sguardo sulla Romania. La serata è continuata con un concerto d’archi che ha visto come protagonisti Emma Santi – violino e Kerem Brera – violoncello, docente presso la Scuola di Musica del Conservatorio della Svizzera Italiana, che hanno suonato musiche di Bach, Mozart e Ravel. La serata si è conclusa con l’inaugurazione della mostra Il Bosco di San Francesco alla presenza degli artisti Beba Stoppani, Wanda Casaril, Daniele Crepaldi e Lorenzo Passi.
Andiamo ora a Bucarest dove il 9 novembre il Teatro Nazionale di Bucarest ha ospitato nella sala Pictura lo spettacolo di danza Vitamore della coreografa Gisella Zilembo, organizzato dall’Ambasciata d’Italia a Bucarest. Gisella Zilembo e la compagnia da lei coordinata, Eventi Danza, sono stati presenti a Bucarest anche a novembre 2014 con lo spettacolo Mediterranea dedicato al semestre italiano della Presidenza del Consiglio UE. Sarebbe da aggiungere che anche il Padiglione della Romania all’Expo Milano 2015 ha ospitato il 4 e il 5 ottobre uno spettacolo di danza con la regia di Gisella Zilembo intitolato Feed your soul … in Romania.
Il 14 novembre invece, il terzo appuntamento del Festival Internazionale Le serate di chitarra è dedicato ad uno dei più apprezzati chitarristi del mondo, Carlo Marchione, che terrà un recital presso la sala George Enescu dell’Università Nazionale di Musica di Bucarest. Musicista raffinato, con una tecnica impeccabile, Carlo Marchione propone un viaggio musicale che parte dal XVIII-esimo secolo, dalle sonate di Domenico Scarlatti e dalla musica drammatica dello spagnolo Fernando Sor, per arrivare ai secoli XX e XXI con due opere interpretate per la prima volta in Romania, del compositore austriaco Ferdinand Rebay e del chitarrista-compositore russo Konstantin Vassiliev.Carlo Marchione sarà di nuovo presente il 15 novembre all’Università Nazionale di Musica, stavolta in veste di musicologo e pedagogo. Alle ore 10.30 terrà una conferenza per studenti e alunni seguita da una masterclass per i giovani chitarristi.
Carlo Marchione è considerato uno dei migliori chitarristi della giovane generazione. La sua formazione professionale, che spazia dalla musica classica al fiamenco, al jazz, gli permette di trovarsi a suo agio tra i più svariati stili musicali. Vincitore di numerosi primi premi in concorsi nazionali ed internazionali nel corso della sua carriera si è esibito (da solista, con orchestra e in svariate formazioni da camera) per numerosissimi festival in tutta Europa (Italia, Spagna, Francia, Olanda, Inghilterra, Repubblica Ceca, Germania, Austria, Russia, Ucraina, Polonia, Romania, Svezia, Croazia). Il Festival Internazionale Le serate di chitarra è organizzato dall’Associazione Culturale Kitharalogos e dall’Università Nazionale di Musica in collaborazione anche con l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest.