Agenda Festival George Enescu – fine XXIII/a edizione
Il 22 settembre, la capitale Bucarest ha ospitato cinque eventi: il primo - alla Sala Concerti di Radio Romania, con l'Orchestra della Filarmonica Mihail Jora di Bacau, diretta dal nonconformista maestro Cristian Lupes.
Mirela Stoenescu-Tollea, 25.09.2017, 10:56
Il 22 settembre, la capitale Bucarest ha ospitato cinque eventi: il primo – alla Sala Concerti di Radio Romania, con l’Orchestra della Filarmonica Mihail Jora di Bacau, diretta dal nonconformista maestro Cristian Lupes, accanto al pianista greco Vassilis Varvaresos, premiato del Concorso Internazionale George Enescu nel 2014. Il programma ha incluso brani contemporanei dei compositori Mihai Maniceanu, Nigel Hess, Adrian Iorgulescu e Detlev Glanert. L’Aula del Palazzo Canatacuzino ha ospitato il secondo concerto del 22 settembre, con un programma esclusivo di autori romeni (Tiberiu Olah, Aurel Stroe, Stefan Niculescu ed altri), che ha avuto come protagonisti il suonatore di flauto Ion Bogdan Stefanescu, il pianista Sorin Petrescu e il percussionista Doru Roman, tutti membri del trio Constraste.
Il successivo evento del 22 settembre è stato ospitato dall’Auditorium, con un recital del soprano Kristine Opolais e della pianista Aleksandra Borodulina. L’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, sotto la bacchetta del maestro Antonio Pappano e accanto al soprano statunitense Rachel Willis-Sorensen e al mezzosoprano tedesco Okka von der Damerau, si sono esibiti sul palcoscenico della Sala del Palazzo nella romantica Sinfonia n.2 (Resurrezione) di Gustav Mahler. Sotto la cupola dell’Auditorium, il Concerto di mezzanotte ha avuto come protagonista l’artista spagnolo Jordi Savall, con brani di Arcangelo Corelli, Georg Philip Telemann e Jean-Philippe Rameau, in un Concert Spirituel: Au temps de Louis XV. A Sibiu, il Festival Internazionale George Enescu si è concluso venerdì sera, con un evento da camera: il violinista Maxim Vengerov e il pianista Vag Papian hanno regalato al pubblico creazioni di Enescu, Franck e Brahms.
Il 23 settembre, nell’Aula del Palazzo Cantacuzino di Bucarest, il quartetto Profil ha eseguito brani contemporanei romeni di compositori appartenenti a generazioni divese – Nicolae Brandus, Sebastian Androne o Cristian Lolea. Alla Sala del Palazzo, invece, The Schubert Ensemble of London hanno regalato al pubblico il Quintetto n.1 per pianoforte in la minore opus 29 di George Enescu, il Quartetto per pianoforte in la minore di Gustav Mahler e il Quintetto per pianoforte in mi bemolle maggiore opus 44 di Robert Schumann. La Sala concerti Mihail Jora di Radio Romania ha ospitato l’Orchestra della Filarmonica Banatul di Timisoara, diretta da Rumon Gamba, accanto alla pianista Luiza Borac, solista del concerto di Valentin Gheorghiu. Il programma ha incluso anche due composizioni contemporanee di Rolf Martinsson e Sven Helbig.
Sempre il 23 settembre, l’Auditorium ha ospitato la Mahler Chamber Orchestra diretta da Jonathan Stockhammer, accanto alla violinista Patricia Kopatchinskaja, con brani di Bela Bartok, Gyorgy Ligeti e Paul Hindemith. Alla Sala del Palazzo, la famosa Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, diretta da Daniele Gatti, ha regalato al pubblico pregevoli versioni della Sinfonia n.82 in do maggiore (L’Orso) di Joseph Haydn e della Sinfonia n.4 in sol maggiore di Gustav Mahler, avendo come solista il soprano israeliano Chen Reiss. All’Auditorium, per il concerto di mezzanotte è tornato il leggendario Jordi Savall, questa volta accanto all’ensemble Hesperion XXI, in un concerto estetico originale intitolato Bal-Kan: Honig & Blut.
Il 24 settembre, in chiusura del Festival, il primo evento è stato ospitato dalla Sala del Palazzo: un gruppo di artisti dell’Orchestra da camera Mahler, diretti dalla giovane violinista Patricia Kopatchinskaja, con brani moderni e contemporanei firmati da Gyorgy Ligeti, Gyorgy Kurtag, Anton Webern e George Enescu. Il secondo concerto del 24 settembre è stato tenuto alla Sala Concerti di Radio Romania dal violinista Catalin Desaga e il pianista Horia Maxim, accanto all’ensemble Solisten den Wurth Philharmoniker, sotto la bacchetta di Facundo Agudin. Il programma ha incluso brani di autori contemporanei romeni e stranieri, tra cui Mladen Tarbuk, Ulpiu Vlad, Elmar Lampson, Arin Ben Shabetai e Francois Nicolas.
Sotto la cupola dell’Auditorium, il penultimo concerto dell’edizione 2017 del Festival Internazionale George Enescu rimarrà nei ricordi del pubblico come un regalo sonoro: il violinista Maxim Vengerov e il pianista Vag Papiano hanno eseguito al massimo livello artistico la Sonata n.2 per violino e pianoforte in fa minore opus 6 di George Enescu, la Sonata per violino e pianoforte in La maggiore di Cesar Franck, la Sonata n.3 per violino e pianoforte in re minore opus 108 e Scherzo in do minore di Johannes Brahms.
La fine della XXIII/a edizione del Festival Internazionale George Enescu è stata segnata dalla Royal Concertgebouw di Amsterdam, sempre sotto la bacchetta di Daniele Gatti, con l’Ouverture all’opera Euryanthe di Carl Maria von Weber, la Sinfonia V in si bemolle maggiore opus 100 di Sergei Prokofiev e Caprice Roumain per violino e orchestra di George Enescu, un arrangiamento del compositore Cornel Taranu. Solista dell’ultima serata del Festival sul palcoscenico della Sala del Palazzo è stato il gettonato violinista romeno Liviu Prunaru.