“Acasă, My Home” di Radu Ciorniciuc, il documentario più premiato dell’anno
Acasă, My Home, il documentario di debutto di Radu Ciorniciuc, è stato proiettato in prima mondiale al Sundance Film Festival
Corina Sabău, 12.11.2020, 16:03
“Acasă, My Home”, il documentario di debutto di Radu Ciorniciuc, è stato proiettato in prima mondiale al Sundance Film Festival, il più importante festival del cinema indipendente negli USA, dove ha vinto il premio alla migliore fotografia (World Cinema Documentary). Il documentario che racconta le vicende di una famiglia che ha vissuto per 20 anni nel selvaggio Delta Văcărești, fino a quando è diventato zona protetta — il Parco Naturale Văcărești — è stato insignito del gran premio del DOKFest di Monaco di Baviera, del premio speciale della giuria al Thessaloniki Documentary Festival, del gran premio al Krakaw Film Festival, del Premio per i Diritti dell’Uomo al Sarajevo Film Festival e del Premio Moral Approach al Festival del Film Documentario MakeDox (Macedonia).
Inizialmente, Radu Ciorniciuc e la sceneggiatrice Lina Vdovîi avevano in piano di fare un reportage sul Delta Văcărești, il luogo più selvaggio di Bucarest. La storia della famiglia Enache, che aveva vissuto per quasi 20 anni nel Delta Văcărești e che è stata costretta a traslocare in città assieme ai nove figli nel 2016, subito dopo che il parco è stato dichiarato riserva naturale, li ha determinati a rinunciare all’idea di reportage e a fare un film. Un film al quale hanno lavorato per quattro anni e che racconta della transizione della famiglia dalla natura all’agitazione urbana.
“Il mio fascino per questa storia è molto legato al modo in cui ho visto che queste persone hanno costruito e hanno consolidato la loro famiglia. In secondo luogo, i rapporti proprio favolosi dei bambini con la natura hanno rappresentato un altro tema che per me ha significato moltissimo. Poi, ovviamente, dopo che la famiglia Enache è andata a vivere in città, sono stato molto interessato a seguire questo loro percorso d’integrazione. La faccenda si è dimostrata abbastanza complessa anche se, quattro anni fa, quando ho iniziato questo progetto, avrei detto che le cose sembravano abbastanza semplici e non mi passava per la testa che avremmo fatto un film, ma che avremmo realizzato un reportage che aggiungesse una dimensione sociale alla storia sul Delta Văcărești. Poi la storia si è sviluppata in modo naturale. Abbiamo lavorato così tanti anni a questo film e, man mano, ci sono venute anche altre idee. Per quanto riguarda il montaggio, è sempre una sfida ripassare centinaia di ore di riprese e comprimere l’essenza della rispettiva storia. Per un regista, un narratore, è una sfida comprimere quasi trecento ore di riprese in un film di 86 minuti. Mi sembrava quasi impossibile raccontare tutta la storia, però, accanto alla sceneggiatrice del film, Lina Vdovîi, alla produttrice Monica Lăzurean-Gorgan, e soprattutto al montatore Andrei Gorgan, siamo riusciti a ricavare l’essenza delle trecento ore di riprese senza perdere nulla dei temi importanti del film. E il montaggio è durato due anni appunto perché non è sempre facile comprimere tanto materiale e trovare la migliore forma della storia in qualche decina di minuti”, ha dichiarato Radu Ciorniciuc.
Radu Ciorniciuc e la sceneggiatrice Lina Vdovîi hanno voluto, in primo luogo, far sentire la voce dei personaggi. Solo in questo modo, avendo accesso alla prospettiva dei personaggi, possiamo arrivare a empatizzare con loro e capire quanto sia difficile l’integrazione di una comunità rrom nella società, sono del parere il regista e la sceneggiatrice. Sebbene “Acasă, My Home” abbia ottenuto un impressionante riconoscimento internazionale, Radu Ciorniciuc non ha avuto l’occasione di accompagnare il film a molti festival.
“Sono arrivato in moltissimi luoghi dal mio piccolo ufficio, tramite zoom, online. Tuttavia, siamo riusciti ad essere presenti anche fisicamente a Zurigo, dove abbiamo vinto una menzione speciale, e a Colonia, dove abbiamo ottenuto un altro premio importante che offre molta visibilità al film. E’ stato molto commovente, in primo luogo perché abbiamo incontrato persone in carne e ossa riunite intorno a un progetto al quale avevamo lavorato moltissimo, un progetto sul quale auspicavamo organizzare dibattiti e colloqui, volevamo che i temi del film richiamassero l’attenzione. E’ stata una gioia anche vedere le sale piene e persone molto interessate alla nostra storia. Inoltre, c’è stata anche una sessione Q & A dalla quale sono andato via pieno di energia e ottimismo pensando che noi, gli esseri umani, siamo dei superstiti e che sappiamo conservare le cose buone delle nostre vite. Una cosa buona è l’incontro tra le persone attorno a una storia. E mi sembra straordinario che non perdiamo mai l’interesse e la curiosità per le storie raccontate”, ha affermato Radu Ciorniciuc.
Il documentario “Acasă, My Home” è presente anche nella selezione ufficiale dei Premi dell’Accademia Europea del Cinema ed ha avuto la prima su HBO GO il 15 ottobre scorso.