Il mese di agosto ha portato nella storica città di Brașov, nella Romania centrale, la musica nelle strade, nei parchi e nei pub, su palchi appositamente allestiti.
Ion Puican, 25.08.2022, 13:18
Il mese di agosto ha portato nella storica città di Brașov, nella Romania centrale, la musica nelle strade, nei parchi e nei pub, su palchi appositamente allestiti. Giunto alla decima edizione, Brașov Jazz & Blues Festival ha viziato il pubblico vecchio e nuovo, la gente del posto, i turisti, tutti gli amanti della musica di qualità. Il direttore artistico del festival, Ioan Big, ha raccontato a Radio Romania Internazionale il concetto di questa edizione e come si sono svolti gli eventi.
Tradizione di un decennio ininterrotto, quasi miracolosamente, nemmeno dalla pandemia, Brașov Jazz & Blues Festival aveva il compito di offrire al pubblico un’edizione indimenticabile quest’anno. Ciò era chiaro fin dall’inizio. E poiché il festival è una festa della comunità, della gente di Brasov, ma anche degli amanti della musica ovunque, abbiamo costruito il concetto come un mix di eventi, che ha praticamente riunito sul palco musicisti di grande popolarità nel corso degli anni e artisti che finora si sono esibiti per la prima volta in Romania. Insomma, alla fine, in ugual misura, una celebrazione del passato e un’apertura a nuovi percorsi musicali futuri, perché il festival sia un’esperienza bella e memorabile per l’intera comunità, a prescindere dalle preferenze individuali. Dopotutto, la musica ci unisce e ci porta insieme, non importa quanto siamo diversi. E il Festival Jazz & Blues di Brașov è una buona opportunità per divertirsi incontrando vecchi e nuovi amici. Per quanto riguarda il modo in cui si è svolto il festival, posso dirvi che per cinque giorni, tra l’11 e il 15 agosto, questa decima edizione ha offerto agli amanti della musica, in concerti, più di 100 artisti provenienti da otto paesi, oltre a proiezioni di film, laboratori creativi e masterclass, conferenze e dibattiti, ma anche attività per bambini, anzi per tutta la famiglia. Tutta questa moltitudine di eventi si è svolta per lo più contemporaneamente, in sette location, sui palchi principali del centro storico di Brașov, ma anche nel Parco Centrale, al cinema Astra e, ultimo ma non meno importante, presso la chiesa fortificata di Bod, spiega Ioan Big.
Il direttore artistico ci ha presentato alcuni musicisti presenti al festival e ci ha svelato i pensieri e le emozioni con cui ha concluso questa edizione. Data la diversità degli approcci stilistici di decine di artisti invitati, dal blues rock all’etno jazz, dal gospel alla fusion, mi limiterò rigorosamente a due esempi di musicisti rilevanti per il concept di questa edizione dell’anniversario, quello di amici vecchi e nuovi in ugual misura. Il primo, il leggendario chitarrista olandese Jan Akkerman, che dieci anni fa ha aperto il primo Brașov Jazz & Blues Festival, ha celebrato in questi giorni, insieme al pubblico, 75 anni di vita e oltre 60 di carriera, attraverso una selezione di pezzi davvero speciali. Il secondo, l’effervescente musicista americano John Nemeth, nomination al B.B. King Entertainer of the Year nell’ambito dei prestigiosi Blues Awards nel 2021, e quest’anno vincitore del titolo di miglior cantante e nomination nella categoria miglior suonatore di armonica a bocca, ora al suo primo concerto in Romania, è stato accolto con standing ovations al festival, segno che la nostra originale proposta è stata recepita con vero entusiasmo. Come conclusione di questa edizione anniversaria di Brașov Jazz & Blues Festival, la nostra soddisfazione come organizzatori deriva innanzitutto dal fatto che più di 10.000 persone, un numero record per noi, hanno apprezzato le attività che abbiamo proposto. Al di là, però, del successo dei concerti con le superstar del jazz o del blues, ricorderò personalmente in particolare l’immagine del Parco Centrale di Brașov allestito come un parco della musica. Tutto questo ci ha mostrato che il nostro obiettivo di offrire alla comunità un’esperienza realmente memorabile è stato raggiunto, ha concluso il direttore artistico del festival, Ioan Big.