La fine della Prima Guerra Mondiale, dopo 4 anni di combattimenti sanguinosi e tragedie personali e collettive, non portò subito la pace.
I parlanti romeni di iddish sono quasi scomparsi soprattutto a causa delle massicce emigrazioni a partire dagli anni 1950. In Romania, secondo il censimento del 1930, abitavano quasi 800 mila ebrei di cui la metà usavano l'iddish come lingua quotidiana.
La disputa romeno-magiara del 20esimo secolo ebbe anche un capitolo accademico legato all'Università di Cluj.
Fino al 1919, gli ebrei in Romania non ebbero diritti civili in quanto la Costituzione del 1866 prevedeva al celebre articolo 7 che solo quelli di religione cristiano-ortodossa potevano essere cittadini romeni.
Personalità politica dominante nella storia dei romeni nella seconda metà del 15/o secolo, il principe moldavo Stefano il Grande regnò dal 1457 al 1504.
Il 2 marzo del 1989, un uomo scendeva in fiamme sugli sci sulla pista Bradu di Poiana Braşov, davanti a centinaia di turisti. Era una protesta contro la situazione catastrofica cronicizzata in cui il regime comunista aveva gettato la società romena.
L'universo ha sempre esercitato un fascino irresistibile sull'essere umano, a prescindere dal grado di civiltà della società e di educazione degli individui.
La cultura romena celebra la Giornata Brancusi, istituita nel 2015. Il grande artista nacque il 19 febbraio 1876 a Hobita, in provincia di Gorj.
Nella Romania comunista, la religione e la Chiesa non erano guardate, generalmente, di buon occhio.
L'unione della Moldavia alla Valacchia il 24 gennaio del 1859 avenne all'insegna della volontà interna, ma soprattutto del contesto internazionale.
Il 1 dicembre del 1918, i romeni della Transilvania proclamò l'unione della provincia con il Regno di Romania. L'8 gennaio del 1919, a Medias, il Comitato Centrale Sassone, formato di 138 delegati, riconobbe l'unione.
Costantino Mavrocordat fu un riformatore e al suo nome è legata la prima Costituzione elaborata sul territorio romeno.
Nella prima metà degli anni 1940, la Romania e Germania erano alleate. Non solo sul fronte, ma anche nell'elaborare politiche antisemite.
Dal 1 gennaio è partito il semestre romeno di presidenza del Consiglio dell'Unione Europea, segnato da grandi sfide, tra cui spiccano la Brexit e il bilancio pluriennale per il periodo 2021-2027.
29 anni fa, la Romania riusciva a liberarsi, assieme agli altri Paesi dell'Europa Centrale e Orientale, dalla tirrania dei regimi comunisti e tornare alla normalità democratica di cui era stata spossessata alla fine della Seconda Guerra Mondiale.