Una delle vecchie strade importanti di Bucarest è la via Brezoianu. Inizia dal centro storico di Bucarest e si interseca con il primo viale della capitale – il viale Elisabetta di oggi -, passa accanto al parco Cișmigiu e si stende parallelamente a Calea Victoriei.
Sebbene confinante con piazza Unirii, perimetro che ha subito demolizioni e trasformazioni radicali negli anni del comunismo, la zona dietro il colle della chiesa metropolitana di Bucarest ha mantenuto il suo aspetto storico, classico e originale. L’origine di due dei quartieri della zona è legata proprio alla storia della chiesa metropolitana.
Allora e laddove l'intervento istituzionale e ufficiale delle autorità si lascia attendere, i romeni riescono a fornire questo aiuto che arriva in ritardo.
Dai tempi più remoti, i bagni pubblici hanno rappresentato un abbinamento tra abitudini legate all’igiene, divertimento e socializzazione, e persino luoghi in cui molti tabù sociali o venivano trasgrediti o erano permessi proprio perché altrove non erano accettati.
Nello spazio medioevale romeno, l’erudizione assieme a tutto quello che riguardava l’istruzione, nonché la scrittura e la stampa dei libri, si concentravano all’interno e intorno ai monasteri. Un esempio in tal senso è anche il monastero di Sinaia, dell’omonima località turistica montana, sita sulla Valle del Prahova.
Nel libro intitolato "Il principe Nicolae. Esilio e rivalità", Diana Mandache ha studiato la vita del principe Nicolae documentandosi sia negli archivi nazionali, che in quelli all’estero.
In un anno elettorale estremamente importante - segnato dalle elezioni presidenziali, europee, amministrative e politiche-, il gruppo civico „I giovani votano” ha commissionato un sondaggio demoscopico per verificare quale sia lo stato d'animo degli elettori tra i 18 e i 35 anni.
Città dei contrasti, Bucarest è stata per molto tempo anche un miscuglio in cui l’abitazione di tipo rurale era intrecciata a quella di tipo urbano.
Fondata verso la fine de XIX secolo dal compositore e direttore d’orchestra George Stephănescu, la prima compagnia di teatro dell’opera della Romania è considerata il nucleo del teatro lirico del nostro Paese.
Nel quartiere che si stende dietro la Piazza Unirii verso est, sopravvivono ancora oggi le case della Bucarest storica eretta e sviluppata sulla riva sinistra del fiume Dâmbovița. Nella stessa zona si trovava anche il vecchio quartiere ebraico, con edifici la cui architettura e dimensione variavano a seconda delle possibilità materiali di questa minoranza che, ad un certo momento, era arrivata a rappresentare l’11% della popolazione della capitale.
Giornalista, scrittore e buongustaio che apprezza solo i piatti saporiti, e non le grandi quantità, Vlad Macri ha recentemente pubblicato presso l'Editrice Humanitas il libro "Alfabeto dei piatti. Storie dal gusto squisito con ricette romene rivisitate o riprese da stranieri".
Nella parte orientale di Bucarest, nella zona che tempo fa era conosciuta col nome di Bariera Vergului e che segnava uno dei limiti della città, si stende uno dei quartieri storici della capitale.
In Romania si stanno creando sempre più imprese sostenibili, basate sul ricondizionamento di vecchi prodotti che possono acquisire una nuova vita.
La strada di Constantin Brâncuși dagli umili inizi come figlio di un falegname povero all’originalità scultorea raggiuta a Parigi è iniziata, infatti, a Hobița.
Nella zona storica di Bucarest, vicino al centro città e alle principali strade come il viale Lascăr Catargiu e Calea Victoriei, si trova la sede dell'Istituto di Archeologia dell'Accademia Romena, ospitato nella casa Macca.