Premio CESE all’Associazione dei bambini prematuri di Romania
L'Associazione dei bambini prematuri di Romania è tra i 23 partecipanti premiati per le loro iniziative attuate nell'UE e nel Regno Unito per combattere il Covid-19 e i suoi effetti devastanti.
Ana-Maria Cononovici, 15.03.2021, 09:14
Il premio per la solidarietà civile del Comitato economico e sociale europeo (CESE) è stato assegnato a metà febbraio nel corso di una cerimonia svoltasi in formato virtuale. L’Associazione dei bambini prematuri di Romania è tra i 23 partecipanti premiati per le loro iniziative attuate nell’UE e nel Regno Unito per combattere il Covid-19 e i suoi effetti devastanti. Ogni vincitore ha ricevuto un premio di 10.000 euro. Il progetto dell’Associazione romena rientra nella categoria Produzione e distribuzione di attrezzature mediche. Questo tema ha riunito progetti relativi alla produzione e distribuzione di mascherine e prodotti per l’igiene, alla trasformazione di vari edifici in ospedali, alla costruzione di nuove strutture sanitarie o all’acquisizione e donazione di medicinali e dispositivi medici.
Diana Gămulescu, fondatrice dell’Associazione dei bambini prematuri, ci ha offerto maggiori dettagli. Siamo partiti dai problemi segnalati dal personale sanitario con cui stavamo discutendo all’inizio della pandemia: accesso più difficile per i bambini prematuri alle strutture per vincoli, sospensioni o significative riduzioni dei fondi destinati ai reparti neonatologia, in quanto riorientati a sostegno delle maternità come unità Covid. Ci siamo coinvolti tutti, sia i membri dell’associazione che l’intera comunità. Volevamo essere presenti nel maggior numero possibile di maternità. Si trattava prima di tutto di vedere quale sarebbe stato il valore delle donazioni e in quante maternità era necessario consegnare dispositivi di protezione, lampade UV o prodotti per l’igiene, perchè in alcune mancava persino il sapone. Abbiamo proceduto per tappe ed entro la fine dello scorso settembre siamo riusciti a raccogliere i fondi necessari e fare donazioni in sei maternità, spiega Diana Gămulescu.
Filantropia e beneficenza sono anche in tempi normali i due obiettivi dell’Associazione dei neonati prematuri, aggiunge la nostra interlocutrice. Ovviamente, la dotazione delle maternità è una priorità, perchè ci sono 22 simili strutture di livello 3, con reparti neonatologia performanti e 64 maternità in tutto il Paese. Hanno tutti bisogno di qualcosa, sempre. Oltre a raccogliere donazioni, abbiamo realizzato anche progetti dedicati al personale medico, legati alla formazione continua. Abbiamo anche organizzato laboratori nei reparti di maternità che dovrebbero preparare i genitori dei neonati al momento tanto atteso del ritorno a casa. Vorrei anche menzionare webinar, progetti incentrati sulla prevenzione dei parti prematuri e una carovana nelle comunità svantaggiate. Infine, ma non per ultimo, sosteniamo finanziariamente le famiglie con neonati prematuri che richiedono una guarigione a lungo termine. C’è molto da fare, aggiunge Diana Gămulescu.
A luglio 2020, il CESE ha lanciato il premio Società civile di fronte al Covid-19 come un’iniziativa eccezionale, che ha sostituito il suo tradizionale premio per la società civile. L’obiettivo era quello di rendere omaggio alla società civile europea, che, fin dai primi giorni della pandemia, è stata coinvolta, in maniera attiva e altruistica, in azioni di solidarietà. Anche altri candidati romeni in gara per il premio del CESE hanno presentato progetti di alta qualità, come l’iniziativa di solidarietà sociale dell’Associazione Adi Hădean. Siccome il ristorante del famoso chef romeno è stato chiuso a causa di restrizioni sanitarie, il personale insieme ai volontari hanno preparato e distribuito pasti caldi a operatori sanitari, famiglie in quarantena e anziani.
Diana Gămulescu spiega anche perchè l’Associazione dei bambini prematuri ha deciso di candidarsi al Premio della società civile europea. Quando ne abbiamo sentito parlare, ci siamo detti che sarebbe stata una soluzione per continuare i progetti di donazione già iniziati. Era, quindi, un’opportunità da questo punto di vista, anche se non pensavamo di avere grandi chances di essere selezionati. Alla fine, è valsa la pena provare. Secondo me, quando si tratta di fare del bene, una delle cose più importanti è trovare soluzioni per fornire supporto materiale. È difficile trovare aziende disposte a fornire assistenza finanziaria, per convincere le persone a donare. Insomma, per noi è stata semplicemente un’occasione in più per portare avanti i nostri progetti, ha detto ancora la presidente dell’Associazione dei bambini prematuri.
Infatti, ci sono tanti progetti in cantiere. Diana Gămulescu non nasconde la sua emozione. Sono ancora sopraffatta dall’emozione di vedere accadere dei miracoli. È come se fosse Natale a febbraio. Mi piacerebbe che questo ci aiutasse ad aumentare la consapevolezza della nostra causa e del problema della prematurità in generale. Voglio ringraziare tutti i nostri sostenitori, siano essi individui o aziende. I miei ringraziamenti vanno anche alla mia squadra per il suo coinvolgimento e la dedizione che ha dimostrato nel portare avanti i programmi dell’Associazione. Mi auguro tanto un maggiore impatto degli enti di beneficenza a livello nazionale, ha concluso la nostra interlocutrice.
Nel prossimo futuro, l’Associazione continuerà ad attrezzare le maternità, in base alle loro esigenze, sperando di far beneficiare diversi reparti del premio ricevuto nel modo più efficiente possibile. Intende inoltre continuare i programmi di informazione e sostegno per i genitori.