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L’arte che sfida il tempo: il Museo Alexandru Simu

Nel 1910, su una stradina nel centro di Bucarest, veniva ultimato un edificio costruito in stile ionico, ispirato ai templi greci.

L’arte che sfida il tempo: il Museo Alexandru Simu
L’arte che sfida il tempo: il Museo Alexandru Simu

, 27.03.2020, 13:22

Nel 1910, su una stradina nel centro di Bucarest, veniva ultimato un edificio costruito in stile ionico, ispirato ai templi greci. È qui che Anastasie Simu fondò il museo a lui intitolato, un museo privato che vi funzionò fino al 1927, quando il suo creatore lo donò allo Stato romeno. Ma chi era Anastasie Simu? Membro dell’Accademia Romena, con un dottorato di ricerca in scienze politiche e amministrative, collezionista d’arte, segretario della Legazione romena a Berlino, nacque il 25 marzo 1854 e lasciò questo mondo il 28 febbraio 1935. La collezione del museo era divisa in cinque sezioni: arte antica, arte romena, arte francese, arte bizantina e, infine, arte grafica e in miniatura. Custodiva molte opere di pittori e scultori francesi settecenteschi e ottocenteschi, riproduzioni italiane del XVI secolo e icone bizantine. Questo museo privato era il secondo del genere aperto a Bucarest all’inizio dello scorso secolo. Oggi, l’edificio non esiste più, in quanto venne venne demolito sin dal 1960, durante il regime comunista, per far posto al grande magazzino Eva.

Tuttavia, la collezione d’arte di Anastasie Simu non è stata dimenticata e può essere scoperta in un museo virtuale, come spiega Mihai Guţanu, direttore dell’Amministrazione dei musei e dei beni turistici del Comune di Bucarest. I nostri ringraziamenti vanno all’Università di Architettura Ion Mincu. Lì, nel seminterrato della facoltà, lo scorso anno è stato creato un museo virtuale. Ma l’idea era di andare oltre, cioè di portare questo museo fuori dal seminterrato della facoltà e installarlo in uno spazio pubblico. Ovviamente, come posto migliore è stato scelto l’Ufficio informazioni turistiche di Bucarest, situato nel Sottopassaggio dell’Università, dice Mihai Guţanu.

Il museo vive, quindi, una nuova vita, frutto della collaborazione tra l’Università di Architettura e Urbanistica Ion Mincu, il Museo Nazionale d’Arte della Romania, l’Archivio Nazionale della Romania e la comunità Manifesto culturale. È stato ricreato in base ai piani di archivio e alle fotografie, scansionati in 3D. Tutti questi sforzi sono stati compiuti per ricostruire il più fedelmente possibile uno dei più importanti musei interbellici di Bucarest. Possiamo, così, scoprire l’esterno dell’edificio iniziale e la sua prima sala, dedicata all’antichità. In questo mondo virtuale, tutti gli oggetti sono stati esposti secondo le fotografie originali. Come possiamo visitare questo museo? Da casa, si entra nella piattaforma Sketchfab per accedere alla variante virtuale.

Questa mostra suscita la curiosità dei visitatori, osserva Mihai Guţanu. Il museo vero e proprio aveva la forma di un tempio greco, in realtà era una copia del Tempio di Giove Olimpio. Anastasie Simu era un grande collezionista, che nella prima metà del XX secolo riuscì a raccogliere una serie sensazionale: opere risalenti agli inizi della fotografia, opere grafiche, dipinti firmati da famosi artisti romeni come Theodor Aman, Alexandru Severin o Rudolf Schweitzer – Cumpăna o stranieri come Camille Pissarro. È una collezione riconosciuta a livello globale. Oggi, tutta questa ricchezza è da scoprire solo nel mondo virtuale, aggiunge il nostro ospite.

Complessivamente, la collezione del museo Anastasie Simu conta 1200 reperti. Fu un pioniere di collezioni d’arte private, infatti il primo in Romania a proporre la costruzione di un vero tempio dedicato alle arti per educare gli abitanti della città secondo lo slogan Non solo per noi, ma anche per gli altri. Un primo esempio dell’idea che l’arte non è riservata all’l’élite e dovrebbe essere accessibile a tutti.

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