Il gusto come patrimonio culturale
Ai primi di settembre, nella città romena di Timisoara è stato lanciato il concorso di ricette tradizonali intitolato Il gusto come patrimonio.
Ana-Maria Cononovici, 18.09.2018, 18:41
Ai primi di settembre, nella città romena di Timisoara è stato lanciato il concorso di ricette tradizonali intitolato Il gusto come patrimonio. Si tratta del primo evento promosso nell’ambito del progetto Slowing down, avviato dall’Associazione Timisoara Capitale Europea della Cultura e dall’Associazione CRIES – Centro Risorse per Iniziative Etiche e Solidali. La presidente di CRIES, Mihaela Veţan, spiega chi potrà partecipare al concorso aperto dal 6 al 30 settembre. Tutte le persone che amano cucinare, particolarmente quelle interessate ai piatti della regione del Banato, dato che puntiamo sulle antiche ricette della nostra regione. Ovviamente, il concorso è aperto ai partecipanti di ovunque, dai quali aspettiamo tutti i tipi di ricette, contorni, dessert o anche bevande, dice Mihaela Veţan.
Come viene accertata la genuinità dei piatti? Una giuria confermerà la provenienza della ricetta e il modo in cui vengono rispettate le regole della zona, ad esempio piatti dolci-salati. Si sa che da noi, nel Banato, l’arrosto va accompagnato con la composta di amarene o susine come contorno. Un altro criterio proposto è l’uso di ingredienti naturali e la tipicità della ricetta per una certa comunità etnica della zona. Nel Banato, anche la gastronomia è influenzata dalle etnie che vi convivono e vogliamo mettere in risalto i loro piatti, aggiunge ancora la nostra ospite, spiegando che, praticamente, l’iniziativa è volta a promuovere la cucina tradizionale tra i consumatori. E ci ha fatto anche venire l’acquolina in bocca. Ho notato alcune ricette che amo in modo particolare: la crostata di zucca, la zuppa di pomodori, gli gnocchi alle prugne o un piatto a base di rape che, purtroppo, sono sempre meno coltivate, cosicchè si ritrovano raramente sulle nostre tavole, aggiunge Mihaela Veţan, spiegando anche perchè il gusto è patrimonio.
Il gusto e, implicitamente, il cibo dicono molto sulla vita delle comunità di certe zone, sugli scambi tra la gente, sulle risorse, sul loro rapporto col cibo e sull’importanza di alcuni giorni della settimana. Ad esempio, ricordo che ai tempi dei miei nonni si mangiavano dei dolci solo di domenica, giorno al quale veniva concessa un’importanza particolare. Tutto ciò riguarda la nostra cultura, il nostro rapporto con la vita in generale, e vorremmo che anche queste ricette che proponiamo mettessero in risalto gli aspetti della vita quotidiana di una volta. Come sapete, nel 2021 Timisoara sarà Capitale Europea della Cultura. I turisti che verranno a visitare la città saranno sicuramente interessati a vivere delle esperienze autentiche, comprese quelle gastronomiche. E allora vorremmo avere anche un’offerta dei ristoranti aggiornata, nel senso di ritrovare nei menu dei piatti che valorizzano o rivisitano antiche ricette, anche a base di ingredienti locali, conclude Mihaela Veţan.
In seguito a questo concorso, la giuria selezionerà tre vincitori che verranno premiati il 10 ottobre, in occasione della Giornata dei prodotti agroalimentari romeni, mentre tre squadre di cuochi cucineranno i piatti vincenti. Il progetto Slowing down si propone di incoraggiare un modello responsabile di consumo e produzione e si rivolge ai giovani, ai piccoli produttori, agli organizzatori di eventi culturali, ristoranti e bar interessati ad adottare i piatti locali nella propria offerta.