Costumi tradizionali, nuove tendenze
I costumi tradizionali romeni sono tornati di moda. Accollata o meno, semplice o riccamente decorata con ricami, la camicia tradizionale chiamata ie si annovera tra i più ricercati capi di abbigliamento.
Ana-Maria Cononovici, 02.02.2020, 18:15
I costumi tradizionali romeni sono tornati di moda. Accollata o meno, semplice o riccamente decorata con ricami, la camicia tradizionale chiamata ie si annovera tra i più ricercati capi di abbigliamento.
Nata nella provincia di Bistriţa-Năsăud, nel nord del Paese, Virginia Linul vanta una vera tradizione di famiglia nel confezionare queste camicette. Ha trasformato la sua casa in un museo del costume tradizionale e ha riunito una sessantina di donne insieme alle quali crea questi vestiti. Virginia Linul è diventata più fiduciosa nel suo lavoro in seguito alla partecipazione della Romania al Washington Smithsonian Folklife Festival nel 1999, con costumi tradizionali, prodotti gastronomici e creazioni popolari. È un lavoro che richiede grandi responsabilità, spiega Virginia.
All’inizio ho creato dei costumi tradizionali della provincia natia di Bistriţa-Năsăud. Poi ho iniziato a lavorare su costumi specifici di altre regioni del Paese. La tecnica è quasi la stessa, ma i modelli sono diversi. Lavoro con molte applicazioni, dopo aver studiato sia nei musei che nei villaggi. Non lavoro all’improvviso, pensando che andrà bene. Non produco imitazioni di costumi tradizionali. Ho una grande responsabilità nei confronti delle generazioni future, perchè se vestiamo i nostri bambini di imitazioni, quando cresceranno, crederanno che è quello che è, una camicia e basta. Come genitori, abbiamo una responsabilità verso le generazioni più giovani, dobbiamo vestirle di costumi autentici, cuciti a mano, in modo che il bambino abbia una chiara idea di quale sia il costume tradizionale romeno, dice Virginia.
La Romania ha 450 aree etnografiche ed è importante conservare le proprie specificità. In che modo il costume tradizionale romeno è diventato di tendenza? Nel 2011, un designer francese, Philippe Guiller, è arrivato in Romania, come addetto culturale presso l’Ambasciata francese a Bucarest. Ha visitato la Romania e si è innamorato del Paese e di tutte le sue bellezze. Ha lanciato la collezione 100%.ro, che sfida i pregiudizi, e che ha realizzato con l’aiuto di artigiani romeni. È venuto a casa nostra e ha lavorato con me. Qui è stato lavorato il 60% della sua collezione, con artigiani di Maramureş, Bucovina, Braşov, Oltenia, provenienti da tutto il Paese, mettendo in risalto l’arte tradizionale romena. Le televisioni hanno pubblicizzato questo evento, promuovendo il costume tradizionale. Le star hanno iniziato a indossare le camicette. Un anno dopo, Andreea Tănăsescu ha creato su Facebook la pagina Camicetta romena (La blouse roumaine) e ha iniziato a organizzare eventi ovunque, aggiunge Virginia Linul.
Un’altra presenza di costumi tradizionali nello spazio virtuale è dovuta all’associazione Semne cusute – Motivi da cucire, che, dallo scorso giugno, offre su Google Arts and Culture, la mostra Vestiti da favola. Una mostra che svela l’arte di creare camicie tradizionali romene e spiega il significato dei colori e dei simboli usati per la loro decorazione. È un viaggio al confine tra arte e tradizione.
Ioana Corduneanu, fondatrice dell’associazione Motivi da cucire, racconta l’arte di creare una camicetta romena. Spero che i tessuti economici vengano dimenticati e che inizieremo a cucire, come le nostre bisnonne, con lino, canapa, seta e lana, perchè queste fibre vegetali sono più sane per noi e per il pianeta. Sono anche più preziose, più nobili, come meritano le nostre camicette tradizionali. Le nostre donne indossano principalmente camicette e più raramente gonne tradizionali, coperte dal grembiule chiamato fota, tuttavia, alcune di loro vorranno completare la loro tenuta anche con questi pezzi, spiega Ioana Corduneanu.
A dicembre, al Centre Pompidou di Parigi, in occasione della Festa Nazionale della Romania, tante giovani donne accompagnate da Ioana Corduneanu indossavano orgogliosamente le loro camicette tradizionali, completate da una gonna blu più chiara o più scura. Perchè questo colore? Per capirlo, bastava vedere il gran numero di visitatori che si affrettavano a scattare foto di queste donne romene che indossavano le loro camicette tradizionali e gonne blu accanto al dipinto La Blouse Roumaine di Matisse, che il famoso pittore completava ad aprile 1940.