Giornata Internazionale dei Musei 2020
Il 18 maggio, in tutto il mondo si celebra la Giornata Internazionale dei Musei, istituita dall'International Council of Museums nel 1977 per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di queste istituzioni nelle nostre società.
Ana-Maria Cononovici, 20.05.2020, 10:48
Il 18 maggio, in tutto il mondo si celebra la Giornata Internazionale dei Musei, istituita dall’International Council of Museums nel 1977 per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di queste istituzioni nelle nostre società. In Romania, gli eventi dedicati a questa ricorrenza si svolgono, normalmente, per più giorni. Appena usciti dallo stato di emergenza, i musei romeni stanno riaprendo proprio in questi giorni. Anche il Museo Nazionale del Villaggio Dimitrie Gusti di Bucarest, che nel 2020 festeggia l’84/o anniversario, ricomincia ad accogliere i visitatori, nel rispetto delle misure di distanziamento sociale.
In questo periodo particolarmente difficile per noi, abbiamo visto quanto sia importante e presente la cultura nella nostra società, nelle nostre città e nella vita di ognuno di noi. La cultura porta ispirazione, creatività e speranza, per cui sarà essenziale il ripristino della normalità in Romania e nell’intero mondo. Fino a due mesi fa, l’accesso al museo ci sembrava una cosa assolutamente normale. Dobbiamo apprezzare queste istituzioni di storia, ma anche di educazione, poichè i musei sono dei veri protettori del passato e, in ugual misura, delle prospettive per il futuro, autentici rimedi contro l’oblio. Mi auguro di essere riusciti a destare la curiosità tra coloro che non sono più entrati in un museo dall’infanzia o forse non l’hanno mai fatto. Spero che il « rumore » della riapertura dei musei attiri nuovi visitatori, desiderosi di passare il tempo libero in una maniera sana. La cultura, in tutte le sue forme, è anche una terapia per l’anima, soprattutto in questi momenti in cui siamo messi a dura prova », ha detto il ministro della Cultura, Bogdan Gheorghiu, nel corso di una conferenza stampa che ha preceduto la riapertura del Museo.
Ogni anno, il Comitato consultivo dell’International Council of Museums, fondato nel 1946-1947, sceglie un determinato tema per la Giornata Internazionale – da globalizzazione e popolazioni indigene fino alla riduzione dei divari culturali e la tutela dell’ambiente. Il ministro della Cultura, Bogdan Gheorghiu, ha fatto riferimento all’argomento scelto per il 2020. Quest’anno, la Giornata Internazionale dei Musei si svolge all’insegna dell’eguaglianza, della diversità e dell’inclusione. Aggiungerei anche la solidarietà, poichè stiamo vivendo insieme questi tempi che sempre insieme supereremo. Cosicchè vi invito a venire ai musei, certamente rispettando le regole di sicurezza e pubblica sanità, la prova migliore del mutuo rispetto », ha detto ancora il ministro della Cultura.
Da parte sua, la direttrice del Museo del Villaggio, Paula Popoiu, ha spiegato come sono andati i preparativi. Si dice che le donne siano più attive. Noi ci siamo preparati in questi mesi. E’ stato un periodo triste, in quanto, all’inizio della primavera, eravamo abituati con tante attività e il museo pieno di gente. Ad esempio, a me sono mancati tanto i bambini che riempivano i viali del Museo e che ci fornivano i pareri più veri su quello che facciamo qui. Praticamente, noi stiamo dirigendo un villaggio intero », ha detto la direttrice del Museo.
Ottimista il consigliere presidenziale Sergiu Nistor. I musei riprenderanno subito l’attività. Vorrei rivolgere una parola di incoraggiamento ai protagonisti del campo culturale, che non possono ancora godersi nuovamente il contatto diretto con il pubblico. Verrà anche quel momento. Abbiamo il modello di George Enescu, nato nelle nostre terre, che, da giovane, ha attraversato il difficilissimo periodo della Grande Guerra, quando suonava nelle trincee e confortava i feriti negli ospedali da campo. Eppure, dopo la fine della Grande Guerra, quando l’unità nazionale fu compiuta, Enescu diceva : La cultura vivrà! E’ impossibile che sparisca tutto quello che è stato creato nel giro di centinaia di anni. L’umanità ha attraversato anche altri periodi difficili e ce l’ha fatta. Dobbiamo crederci e allora vinceremo ! E lo dico con la convinzione che quello che fa oggi il Museo del Villaggio è più di semplici preparativi alla riapertura. E’ un richiamo all’ottimismo, alla creatività e alla collaborazione tra le istituzioni culturali, per trovare le più adeguate misure per incontrare nuovamente il pubblico, ha detto il consigliere presidenziale Sergiu Nistor.
La direttrice del Museo del Villaggio, Paula Popoiu, ha presentato anche le misure prese per offrire visite sicure. Naturalmente, prenderemo tutte le misure di cautela al museo, come lo facciamo anche nella nostra vita privata. Vi devo confessare che in tutto questo periodo, dietro le porte chiuse del museo la vita professionale non si è mai fermata. Un giorno, al mio arrivo, ho trovato i colleghi che piantavano dei fiori davanti alle case del museo. Hanno continuato a lavorare in una maniera ancora più appassionata di prima. Abbiamo ottenuto centinaia di mascherine e proposto ad alcuni grandi negozi di fare anche dei partenariati: noi mettiamo le loro insegne in vari posti del museo e loro ci forniscono mascherine e disinfettanti. Avremo una serie di regole per gli spazi interni del museo e un’altra per gli esterni. Per le mostre temporanee e ogni singola casa che rappresenta, praticamente, una mini-mostra, abbiamo limitato l’ingresso delle persone. A mio avviso, non dobbiamo arrenderci davanti ai problemi, bensì trovare le soluzioni », ha concluso la direttrice del Museo del Villaggio, Paula Popoiu.
In Romania, oltre ai musei, anche le biblioteche, le librerie e le mostre d’arte aspettano i visitatori.