Bicentenario della nascita del principe Alexandru Ioan Cuza
Viene chiamato semplicemente Cuza anche nel bicentenario della sua nascita, il 20 marzo del 1820, o 161 anni dopo la sua storica doppia elezione come principe della Moldavia e della Valacchia.
Marius Tiţa, 22.03.2020, 19:41
Viene chiamato semplicemente Cuza anche nel bicentenario della sua nascita, il 20 marzo del 1820, o 161 anni dopo la sua storica doppia elezione come principe della Moldavia e della Valacchia. Nato due secoli fa a Bârlad, in una vecchia famiglia di boiardi della Moldavia, Alexandru Ioan Cuza cominciò gli studi a Iași e conseguì la maturità a Parigi. Rientrato in Patria, scelse la carriera militare e partecipò attivamente in prima fila alla Rivoluzione del 1848. Venne arrestato, ma riuscì a fuggire in Transilvania, dove partecipò all’assemblea dei romeni di Blaj. Tornò in Moldavia e ricoprì l’incarico di prefetto di Galați.
A gennaio 1859, secondo quanto avevano deciso dalle potenze garanti, sia a Iași che a Bucarest andava eletto un principe in Moldavia e Valacchia. La tensione politica era enorme, tutto era possibile, e in gioco c’erano anche tanti interessi esterni. Alla fine, l’elezione di Alexandru Ioan Cuza fu la soluzione accettata sia a Iași che a Bucarest. Tutto grazie alla piena sintonia e al buon coordinamento di certi politici progressisti, che oltre un decennio addietro erano stati i protagonisti della Rivoluzione del 1848 nei due principati romeni.
La doppia elezione di Cuza avverava il sogno dell’unione che i romeni moldavi e valacchi avevano sempre avuto, e, sullo sfondo dell’entusiasmo patriottico generale, avviava la modernizzazione della società romena e il consolidamento della nuova statalità. Seguì una graduale unificazione delle istituzioni essenziali dello stato e la creazione di strutture nuove e moderne. Vennero fondate le università di Iași e Bucarest, e il sistema di insegnamento si sviluppò notevolmente. Fu adottato il Codice Civile, e alla guida della Chiesa Ortodossa (maggioritaria) venne insediato un metropolita, il primo passo verso l’autocefalia.
Nel 1863, la stessa Chiesa venne intaccata dalla legge che prevedeva la secolarizzazione dei beni dei monasteri. Un quarto della superficie agricola dei Principati Uniti era di proprietà dei monasteri, alcuni anche all’estero. Il principe Alexandru Ioan Cuza volle persino coniare la propria moneta – romanat, ma l’iniziativa affrontò l’opposizione decisiva dell’Impero Ottomano. Una volta unificati i due principati romeni e create le istituzioni moderne di uno stato forte, vennero avviate delle riforme in tutti i campi e varate leggi importanti, lungamente attese.
Però molte riforme, come quella agraria, erano troppo audaci per quell’epoca, cosicchè la nuova classe politica, i partiti che stavano nascendo, cominciarono ad opporsi alle politiche promosse dal principe Alexandru Ioan Cuza. A febbraio 1866, una coalizione che riuniva molti di coloro che avevano sostenuto la sua doppia elezione, rimasta nella storia come la mostruosa coalizione, lo costrinse ad abdicare e andare in esilio. Non si oppose e non rivendicò mai il trono. Visse e Parigi, Vienna, Firenze e Heidelberg, dove si spense nel 1873, a soli 53 anni.