Il Museo della Stampa
Radio Romania Internazionale vi invita a scoprire l'unico museo della stampa del Paese.
Ana-Maria Cononovici, 15.10.2019, 15:00
Jimbolia è una città con 10.000 abitanti, che si trova in provincia di Timiş, nell’estremità occidentale della Romania. Vanta tre case museo dedicate al pittore svevo Stefan Jäger, allo scrittore romeno Petre Stoica, e al medico Karl Diel, ma anche tre musei: delle ferrovie romene, dei vigili del fuoco e della stampa – unico nel Paese, intitolato al politico e giornalista Sever Bocu.
Cristina Dema, la coordinatrice del Museo della Stampa, presenta questo posto unico in Romania. Il Museo della Stampa è nato su iniziativa dello scrittore e giornalista Petre Stoica, collezionista di giornali sin dall’infanzia. All’inizio, voleva aprirlo nella località natia di Peciu Nou, ma le autorità locali hanno bocciato l’idea. Tutto a favore di Jimbolia, dove, nel 1994, Petre Stoica bussò alla porta del sindaco per spiegargli che aveva una montagna di valori che voleva donare alla città. Il sindaco ebbe la buona idea di accogliere la proposta, offrendogli alloggio, e dopo tutt’una rosa di eventi culturali, nel 2007 visse questo sogno avverato: un museo della stampa fondato a Jimbolia, unico in Romania e tra i pochi in Europa, spiega Cristina Dema.
Un collegio dell’ex liceo industriale è stato allestito a tale meta, e da 12 anni accoglie i suoi visitatori. Sin dall’ingresso, possiamo vedere le macchine usate per stampare i giornali, così come una vecchia macchina fotografica. Sulle pareti della prima sala si trovano diverse pubblicazioni o locandine di eventi passati. In ugual misura, la multiculturalità della zona si esprime attraverso varie pubblicazioni in tedesco, ungherese e romeno. Ci spostiamo nella sala espositiva, per ammirare le pubblicazioni più antiche e importanti che abbiamo raccolto in una mostra permanente. La pubblicazione più vecchia sarebbe Albina românească (L’ape romena), risalente al 1837. La stanza successiva custodisce una raccolta di calendari e almanacchi, nonché di biglietti da visita. Ma il reparto più importante del museo è la biblioteca, dove si trovano gli archivi e che fa anche da sala lettura. Abbiamo anche una caffetteria, dove i visitatori sfogliano i giornali mentre si godono il caffè, aggiunge Cristina Dema.
Il Museo della Stampa Sever Bocu è l’ambiente ideale per arricchirsi la cultura generale. Ospita numerosi eventi ed è, in ugual misura, uno spazio destinato al relax. Abbiamo visitatori di tutte le età. Moltissimi alunni ci vengono a trovare nell’ambito del programma Scuola diversa. Ma siamo visitati anche da studenti e professionisti interessati a condurre delle ricerche. C’è chi viene a vedere il museo dopo averlo scoperto su internet, ritenendolo una cosa straordinaria. Evidentemente, gli eventi non mancano mai. Petre Stoica aveva carisma, per cui vi venivano organizzati eventi di vario tipo. E noi stiamo cercando di portare avanti ciò che lui ha raggiunto. Ultimamente, abbiamo organizzato anche eventi dedicati ai bambini, solo per far vedere che un museo non è uno spazio immateriale, ma un posto dove sentirsi a proprio agio e a casa. Cosicchè, con queste attività, abbiamo voluto stuzzicare il loro appetito alla lettura, ha detto ancora la nostra ospite.
Il museo è aperto dal lunedì al venerdì, tra le 8:00 e le 16:00, ma anche fuori programma, previa prenotazione sulla pagina Facebook, via sms o con una semplice telefonata. La sua collezione è costantemente arricchita sia da acquisti – da negozi di antiquariato, librerie o dal primo numero di nuovi periodici, sia da abbonamenti a pagamento o gratuiti, offerti da pubblicazioni culturali del Paese (Bucarest, Satu Mare, Pitesti). La donazione più importante ricevuta dal Museo della Stampa, che ha notevolmente arricchito la sua collezione, è stata offerta dalla Biblioteca Astra di Sibiu e consiste in pubblicazioni dal XIX secolo ad oggi. La svariata collezione è stata ampliata da giornali e riviste dal Paese e dall’estero (cronologicamente ordinati per quattro periodi – XIX secolo, 1900-1950, 1951-1989, dopo il 1990), almanacchi, calendari, tessere, biglietti da visita, fotografie, fogli, buste e cartoline intestate, monografie, libri di storia della stampa, volumi dedicati alla regione del Banato.