Disco BTT
Organizzata per la prima volta lo scorso anno a Bucarest, col supporto dell'Ente del Fondo Culturale Nazionale, la mostra Disco BTT - Discoteche del comunismo ha riscosso un reale successo.
Ana-Maria Cononovici, 16.10.2018, 13:24
Organizzata per la prima volta lo scorso anno a Bucarest, col supporto dell’Ente del Fondo Culturale Nazionale, la mostra Disco BTT – Discoteche del comunismo ha riscosso un reale successo. Oltre 5.000 persone l’hanno visitata al Palazzo Stirbei di Bucarest e il progetto è stato insignito del Premio dell’Ente del Fondo Culturale Nazionale per l’attivazione del patrimonio culturale immateriale. E’ stata concepita dalla regista cinematografica Iulia Rugina, nota per le pellicole Breaking news o Love Building.
L’idea è partita 2-3 anni fa, durante la ricerca per una fiction. Nel film, c’era un personaggio che aveva un legame con quel periodo, aveva fatto il DJ negli anni ’80 in Romania. Così ho incontrato Sorin Lupascu, lui stesso DJ ai tempi del comunismo. Siamo stati attratti dall’idea di presentare al pubblico degli aspetti ancora poco conosciuti, ha spiegato Iulia Rugina a Radio Romania Internazionale.
La mostra BTT – Discoteche del comunismo è una creazione artistica originale, che porta il visitatore in spazi nonconvenzionali. Immagina un percorso sensoriale attraverso più stanze, ciascuna concepita in base alle realtà del tempo.
Si tratta di una creazione artistica originale, praticamente un’installazione. Il visitatore scopre i posti in cui si ascoltava la musica all’epoca, in un periodo in cui si praticava intensamente la censura, ma anche il modo in cui le gente aveva accesso alla musica attraverso i DJ. Ci siamo messi in contatto con persone che potevano offrirci maggiori dettagli su quel periodo, raccontarci delle storie, ma anche vari materiali – apparecchi, locandine e persino nastri, dischi e audiocassette. Tutto si ritrova ora in una mostra che si avvicina piuttosto ad un’esperienza sensoriale, aggiunge Iulia Rugina, spiegando che il successo ha superato le aspettative.
Sono venuti a visitarla sia persone che avevano attraversato la realtà comunista che molti giovani. La mostra sarà inaugurata questo mese anche a Cluj-Napoca. Il programma delle visite ricalca l’orario delle discoteche ai tempi del comunismo e l’ingresso è libero. Cosa scopriranno questa volta i visitatori?
La mostra rassomiglia al 90% a quella di Bucarest, in quando abbiamo dovuto aggiustarla a seconda dello spazio leggermente diverso. Si tratta di sei stanze ciascuna dedicata ad un certo elemento del rispettivo periodo, tanta musica, foto e materiali di archivio. Quello che mi è sembrato spettacolare alla prima edizione è che la gente si mette a ballare. Vengono da visitatori e finiscono da protagonisti, quasi come reperti nell’ultima stanza che ricrea in dimensioni naturali una discoteca degli anni ’80, aggiunge ancora Iulia Rugina, auspicando di portare la mostra anche in altre città della Romania.
Il consulente del progetto è Sorin Lupascu, noto DJ nelle discoteche BTT. La scenografia è di Andreea Popa, con esperienza in oltre 20 lungometraggi e collaborazioni con registi quali Claude Lelouche, Joel Schumacher, Cristi Puiu, Cristian Nemescu o Nae Caranfil. Le luci sono state concepite dal light-designer Alin Popa.