Art Selfie anche in Romania
Il 27 settembre, Google ha celebrato il suo 20/o anniversario. In tutti questi anni, non ha mai smesso di sorprendere. Una delle più recenti sorprese è stata l'arte sperimentata in una maniera personalizzata.
Ana-Maria Cononovici, 10.10.2018, 10:40
Il 27 settembre, Google ha celebrato il suo 20/o anniversario. In tutti questi anni, non ha mai smesso di sorprendere. Una delle più recenti sorprese è stata l’arte sperimentata in una maniera personalizzata. Con Art Selfie, nella app Google Arts&Culture è stata inserita una funzione che, partendo da un selfie, trova il ritratto più simile ad una persona in tutti i musei del mondo. Google Arts&Culture si è associata con oltre 1200 gallerie e istituzioni di 70 Paesi per rendere possibile l’accesso a un numero quanto più esteso di immagini. Gabriela Chiorean, responsabile comunicazione di Google per l’Europa centro-orientale, spiega cosa significa Art Selfie.
E’ partita come una soluzione divertente di sperimentare l’arte. Praticamente, trovi più facilmente delle affinità con le correnti artistiche e con tutto quanto c’è di bello. Ti scatti la foto e la nostra piattaforma ti trova il gemello nell’arte, nelle gallerie Google Arts&Culture. Nel mondo, la app è stata lanciata a gennaio 2018, all’inizio in pochi Paesi, soprattutto in cui si parla l’inglese. Però da poco è disponibile nell’intero mondo, quindi anche in Romania. Già dai primi dell’anno la reazione è stata positiva: oltre 78 milioni di art-selfie in pochi Paesi. La app è stata accolta con lo stesso entusiasmo anche in Romania, che ha un appetito particolare di sperimentare l’arte e non solo fisicamente. Tutte le volte che lanciamo dei prodotti connessi all’arte, la Romania dà sempre un’ottima risposta, il che ci rende veramente felici, spiega Gabriela Chiorean.
Forse ritenete di rassomigliare ai volti dipinti dagli artisti romeni Tonitza o Grigorescu. O forse aspirate addirittura alla Gioconda di Leonardo da Vinci o a La ragazza col turbante/ La ragazza con l’orecchino di perla di Johannes Vermeer. Tutte queste associazioni sono possibili. Ma anche alcune meno rallegranti – dipende da quello che identifica il sistema.
Io ho tentato, per esempio, di trovarmi il gemello nell’arte e ho scoperto un uomo, ma anche il fatto che i miei tratti rassomigliano a quelli di un bambino. Ci sono state delle situazioni sorpredenti, come una donna statunitense che ha trovato il selfie associato al ritratto della propria nonna. Dobbiamo capire che queste associazioni non sono perfette al 100%, in quanto è il modello machine-learning ad abbinare i tuoi tratti a quelli dei ritratti, spiega ancora la responsabile comunicazione di Google per l’Europa centro-orientale, aggiungendo che in Romania una decina di partner hanno aderito al progetto. Questo tipo di selfie ci aiuta a sapere di più sull’arte del proprio Paese, ma anche dell’intero mondo, ha concluso la nostra ospite.