La Romania continuerà ad aiutare al consolidamento delle istituzioni democratiche nella confinante Moldova e questa riceverà il sostegno di Bucarest solo se continuerà il suo iter europeo. Questo il principale messaggio del premier romeno, S. Grindeanu.
Al vertice intergovernativo Romania-Moldova, organizzato, ieri, per la prima volta, a Piatra Neamţ (nel nord-est della Romania), il premier romeno, Sorin Grindeanu, ha detto al suo collega, Pavel Filip, che Bucarest vuole investire di più in Moldova e partecipare al processo di privatizzazione in questo Paese. E ha chiesto all'Esecutivo pro-occidentale di Chişinău di non abbandonare l'iter europeo.
"La Romania aspetta dalla Moldova costanza e serietà e ribadisco che solo l'opzione europea può portare risposte durevoli alle aspettative di prosperità, sicurezza e stabilità dei cittadini moldavi. Siamo pronti a continuare a sostenere la Moldova su questa strada", ha detto Sorin Grindeanu.
Il premier Filip ha ringraziato la Romania per il sostegno finanziario non rimborsabile, ritenuto indispensabile per l'economia della Moldova, che è in crisi, e concesso a tranche che ammonteranno, alla fine, a 150 milioni di euro. Egli ha espresso la gratitudine di Chişinăului anche per i 96 pulmini che giungeranno, fra qualche settimana, in Moldova, e che la Romania offre al Paese confinante per il trasporto degli allievi dalle zone rurali. E ha concluso che il futuro della Moldova è solo nell'Ue, accanto alla Romania.
"Ho dato assicurazioni al premier che la Moldova resta fermamente impegnata sulla strada della realizzazione del nostro progetto strategico, l'implementazione costante delle riforme previste nell'accordo di associazione all'Ue. La Moldova continua a guardare all'ovest, come progetto-Paese. La verità è che, a prescindere dalle posizioni del presidente della Moldova, la Costituzione dà maggiore potere decisionale al Parlamento e al Governo. E, da questo punto di vista, nella nostra relazione con la Romania non cambierà niente, come non cambierà neanche nella nostra opzione europea, che è, infatti, anche il nostro progeto-Paese", ha affermato Pavel Filip.
Il premier Filip ha aggiunto che un ufficio di collegamento della Nato sarà aperto, a giugno, a Chişinău, nonostante l'opposizione del nuovo presidente della repubblica, il socialista filorusso Igor Dodon. Le precisazioni del premier erano diventate obbligatorie dopo che, lo scorso mese, Dodon ha vietato ai militari moldavi di prendere parte, assieme ai loro colleghi romeni e americani, ad un'esercitazione organizzata sul territorio della Romania. Egli si è recato a Mosca due volte in meno di tre mesi dall'investitura e ha affermato là di prendere in calcolo la denuncia degli accordi di associazione e libero scambio con l'Ue e l'approfondimento delle relazioni con l'Unione Eurasiatica e la federalizzazione della Moldova, come soluzione per la pacificazione della regione separatista pro-russa Transnistria (nell'est). Gli analisti di Chişinău, citati dai corrispondenti di Radio Romania, affermano che la posta di gioco di questa posizione pro-moscovita di Dodon è esclusivamente elettorale, ossia il sostegno russo per i socialisti alle politiche dell'anno prossimo. (traduzione di Adina Vasile)
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