L’economia della Romania continua ad essere performante – si congratula la premier Viorica Dăncilă.
"Un secolo di sincerità. Il recupero della memoria perduta dell’economia romena: 1918-2018". È il titolo di un libro coordinato dal vicegovernatore della Banca Centrale della Romania, Liviu Voinea, opera in cui si afferma che, nell’ultimo secolo, la Romania ha avuto 18 episodi di crescita economica e altrettanti di recessione, la durata media della crescita essendo di 15 trimestri, mentre quella della recessione di 7 trimestri. Nello stesso periodo, il Prodotto Interno Lordo per abitante è aumentato 26 volte. La crescita economica media annuale è stata del 3,3%, però lo sviluppo è stato caratterizzato da un alto livello di volatilità, è avvenuto a salti disuguali, mentre le differenze tra le varie categorie sociali sono state abbastanza grandi.
Maggiori particolari da Liviu Voinea: "Rispetto all’anno 1918, quando ci piazzavamo al 10% del PIL per abitante degli USA – il punto di riferimento allora, come anche ora – oggi siamo al 41% e c’è una crescita economica. Esiste ed è corretto che sia menzionata. Ciò non vuol dire che non ci siano ancora molte cose da fare. Il 60% rispetto alla media dell’UE è ancora insufficiente per essere, ad esempio, partner uguali nell’eurozona, ma siamo partiti dal 30%."
In questo ampio contesto tracciato dagli specialisti della Banca Centrale, la premier romena, Viorica Dăncilă, si è congratulata, giovedì, per il fatto che l’economia della Romania continua ad essere performante, precisando che nel terzo trimestre di quest’anno la crescita è stata maggiore dell’1,9% rispetto al precedente trimestre. Stando alla premier, ciò risulta chiaramente dai dati pubblicati di recente dall’Istituto Nazionale di Statistica e dall’Eurostat. Viorica Dăncilă: "La Romania ha avuto la seconda maggiore crescita economica trimestrale dell’UE nel terzo trimestre del 2018. Nei primi nove mesi di quest’anno, si è registrato in Romania un PIL supplementare di 64 miliardi di lei (n. red., pari a quasi 14 miliardi di euro), rispetto ai 62,8 miliardi di lei, nello stesso periodo del 2017 e ai soli 36,1 miliardi di lei, nei primi nove mesi del 2016."
Viorica Dăncilă ha inoltre affermato che oltre la metà di questa crescita proviene dall’industria e dall’agricoltura, fatto che dimostra la sua sostenibilità. In più, l’aumento del 10% delle esportazioni negli ultimi 10 mesi dimostra che l’economia romena sta migliorando anche la competitività, conquistando nuovi mercati esterni. Ciononostante, nessuno – tanto meno i governanti – deve farsi illusioni! Gli esponenti della Banca Centrale della Romania sono i primi in grado di tirare segnali d’allarme o di invitare i decidenti politici a mantenere la direzione.
Lo ha fatto, ora, nuovamente, il governatore della Banca Centrale della Romania, Mugur Isărescu: "Abbiamo bisogno di un buon giudizio, che ci aiuti a guardare indietro con saggezza e di vedere d’ora in poi dove ci troviamo, dove vogliamo arrivare, cosa dobbiamo fare e cosa possiamo portare con noi nei bagagli per il futuro, ovviamente, dopo aver valutato correttamente quello che è stato valoroso nel nostro passato." Nel rapporto della Banca Centrale sulla stabilità finanziaria per il 2018 sono menzionati, al capitolo “punti deboli dell’economia romena”, la scarsa disciplina di pagamento o il declino demografico. Alcuni analisti economici vi aggiungono l’inflazione oppure la percentuale troppo alta del consumo nella crescita economica.
Link utili
Copyright © . All rights reserved